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Massobrio



Manuela Cattino è nata a Messina il 5 Aprile del 1951 ed ha conseguito il diploma presso l'Istituto d'Arte Dante Alighieri della sua città.

Nel 1973 si trasferisce a Genova dove approfondisce l'arte pittorica, poi a Tarquinia, esegue i corsi di pittura presso l'Associazione "La Lestra" di cui è socia.

Paesaggista, espone in vario modo, le espressioni della sua tecnica.

Nelle nature morte ad olio nei ritratti e nei delicati acquarelli rende più chiaro il suo messaggio che unisce la fantasia con le nostalgie dei ricordi. Notevoli le mostre realizzate presso il Comune e le Gallerie d'Arte di Genova nonchè presso le sale mostre dell'alto Lazio.

In particolare si può affermare che Manuela Cattino è spinta dal bisogno di annotare giorno per giorno frammenti della propria esistenza.

Oggetti e luoghi divengono elementi pittorici non solo per il loro aspetto ma per la loro innocenza: Manuela dipinge fiori, bambini, case e fiumi, con il palese desiderio di fissare attimi di vita, magici momenti della sua esistenza.

Non è mai schiava della realtà anzi, a volte la trasfigura con opportuni interventi che esaltano l'emozione iniziale; emozione di natura poetica e umana. Il gesto pittorico dell'artista si traduce in appunti di un diario che sviluppa giorno dopo giorno, il racconto del quotidiano osservare. L'acquarello è il tramite naturale di un tale discorso interiore e la Cattino ne fa ampio uso, fondendo tonalità e luce in un binomio che immerge i suoi dipinti in un'atmosfera di ovattato ricordo. E allora gli oggetti rivelano la loro effettiva natura di simboli, cifre, archetipi: le case si raggruppano esprimendo l'umile solidarietà di un destino comune, affrontato con serena fiducia, le barche ormeggiate, enigmatiche attese.

BRJAN MOBBS
Tarquinia 1992



...delle cose sa cogliere l'anima impalpabile, la nostalgia delle loro apparenze
Ella anticipa con tatto ed equilibrio sottili, quasi sommessi, soprattutto nelle .'Iumigrafie", la dialettica psicoanalitica del sogno...

Il sogno è tutto e l'uomo non è altro che la sua apparenza e la sua proiezione illusoria.
Le sublimi creazioni di Manuela Cattino acquistano di volta in volta, in una successione naturale, diremmo logica, nuovo valore, sono elementi di una certa storia che cammina per sostituire quell'antica, di una certa filosofia che, abbandonando i tranquilli rifugi della logica, si inoltra nel mondo della poetica, si affida all'imprevisto di casuali improvvisazioni. 
Ma dietro a quest'atteggiamento, che poi è una presa diretta della realtà di tutti i giorni, non vi è alcuna rinuncia o sfida a un certo sistema di vita che nel nostro secolo sta diventando generale, le creazioni della Cattino ci dicono che l'ancora sicura per raggiungere il mare della tranquillità, è nell'appropriarsi saggiamente di quei valori morali e civili che fanno la storia di ogni uomo.
Le barche che al tramonto tessuto dal canto vesperale di mille rondini trovano approdo e acquistano un valore simbolico, come un motivo che viene dall'alto e che dobbiamo ascoltare per giungere alle rive dell'eterno. Ogni tela suona come un messaggio, un invito alla speranza che mai deve morire nell'animo dell'uomo. ...considerazioni che travalicano di molto il campo metafisico delle trasmutevoli vicende umane, andando alla ricerca a volte affannosa ma sempre nobile, del riverbero misterioso delle cose.
Mario Menghini

Qui Arte

Settimanale Centonove
Gaetano Pampallona

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